Qui è già iniziato Natale!



Terminata la messa della sera nella chiesa di s. Agustin ad Intramuros, faccio due passi fino alla piazza di fronte alla cattedrale. Sono ormai le 18 passate, è buio e la chiesa è già chiusa, ma la piazza e le strade del centro sono comunque piacevolmente gremite di giovani studenti e di adulti, che hanno tutta l'aria di voler sostare a chiacchierare o a chattare per proprio conto ancora qualche minuto prima di andarsene alle proprie case.

Mi accorgo però che nel parchetto della piazza c'è qualcosa di strano: sopra ogni albero sono state sistemate delle decorazioni luminose, che danno al luogo una decisa atmosfera natalizia. Guardo con più attenzione alle colonne della cattedrale e mi accorgo che vi sono stati appesi una serie di paròl (tipici addobbi natalizi filippini, a forma di stella che solitamente s'illuminano dall'interno) e che all'angolo nord dell'edificio è stato allestito un gigantesco albero natalizio.
Mi siedo sui gradini della cattedrale, e sento un gruppo di ragazzi (dodicenni o quattordicenni al massimo) cantare gioiosamente in coro un canto natalizio uscito qualche anno fa: "thank you ang babait ninyo".

Che dire?? Mi ricordo che molti filippini a Modena mi avevano detto che nel loro paese il Natale viene preparato con molto anticipo. Faccio qualche foto e la posto su facebook: subito compare qualche commento di filippini che da Modena approvano queste immagini ed esprimono la loro nostalgia. Capisco che per loro aver dovuto trasferirsi lontani da questo paese abbia significato non solo allontanarsi dagli affetti, dalla lingua, dalla cultura in cui sono nati, ma forse anche privarsi di uno stile comunitario decisamente sensibile alla festa e disponibile al sorriso.

Una curiosità: anche qui a Manila si mangia il baccalà in umido; si chiama addirittura 'baccalào'!

Un'altra curiosità: nel parchetto davanti alla cattedrale adesso si trova una piccola capanna di metallo nella quale è stata sistemata... una biblioteca libera, dove tutti possono portare e prendere libri da leggere, secondo il principio del libero scambio. 

Commenti

  1. Penso anche io che lasciare le proprie radici i propri usi e costumi sia molto difficile e a volte doloroso. Con questo tuo reportage si forse potrai suscitare in loro un po di nostalgia ma anche farli sentire più vicini a casa. Buon cammino

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