Hapag ng pag-asa (Tavola della speranza)





Questo dipinto ritrae Gesù, nel tradizionale vestito medio-orientale, seduto a tavola insieme a dodici ragazzi di strada, di età dai 4 ai 14 anni, provenienti dagli 'Squatter Area' (le zone depresse) di Tondo, il quartiere dove si trova anche la parrocchia che mi ospita. Conoscevo giá quest'opera prima di arrivare a Manila, ma ora che, da qualche settimana, cammino per queste stesse strade, colgo pienamente l'espressività delle singole figure e dei loro dettagli, insieme alla stupefacente aderenza di queste alla realtà delle persone che vivono qui.

Il messaggio teologico che comunica questo dipinto è tanto diretto quanto profondo: l'artista ha voluto attirare l'attenzione dell'osservatore sulla tragica realtà di privazione e di sfruttamento a cui sono costretti molti ragazzi in questa parte di mondo, annunciando che Gesù non li dimentica, anzi, li ha ben presenti e non disdegna di sedersi a tavola per la sua 'ultima cena' insieme a loro. Lui non considera le loro situazioni come qualcosa che li rende spregevoli e indegni della sua presenza; scorge in loro una bellezza che continua a permanere, nonostante le sofferenze e le cattiverie a cui sono stati costretti. Non solo: sembra che, proprio grazie all'incontro con Gesù, le vite di questi dodici inconsueti discepoli, abbiano trovato una svolta positiva. In effetti i dodici giovani 'apostoli' sono persone tutt'oggi esistenti: l'artista li ha conosciuti, ha voluto raccontare le loro storie in un libro, si è preso personalmente a cuore il riscatto del loro futuro. La loro vita oggi è cambiata e non incombe più su di loro lo spettro della microcriminalità, dell'accatonaggio, dell'abuso. Il pittore, Joey Velasco, disse: “It was they who touched my soul. Through them, God spoke to me and moved me to paint their stories and tell others about their lives.”; "This painting reveals a story of greater hunger than a plate of rice could satisfy. What these children are starved for is love." Queeny, sua moglie, ha affermato: “After exposing the Hapag ng Pag-asa, many people were asking how they could help the street children. Art is not just something to look at and admire but it can also transform life.”
I thirst

Per conoscere qualcosa di più su questo dipinto e sulle storie di vita che racchiude, potete leggere alcuni link: philstar, midfield.

Anche gli altri dipinti di Velasco rivelano una fede profonda e concreta, maturata anche attraverso la sofferenza della malattia. Lui stesso si definisce un “heartist”, un artista che fa arte partendo dal cuore. L'arte lo ha aiutato molto, sin dal momento in cui gli venne diagnosticato un cancro ai reni nel 2005. Attraverso le sue opere, Joey Velasco ha cercato di mettere l'arte e la fede a servizio di tante persone che ogni giorno cercano la forza di reagire contro la disperazione e il dolore. La sua carriera è stata molto breve: cinque anni e sette mesi. Nel 2010 la malattia lo porterà alla morte.
Potete trovare le altre opere di Velasco a questo link: flickr, e alcuni articoli sulla sua vita a questi link: asiatatler, lifestyle




Sono arrivato in questa parrocchia la sera del 25 ottobre scorso, poco più di un mese fa. Quante cose sto scoprendo e quante ne ancora scoprirò! Quanto dolore, povertà e degrado tra queste vie! Travolgono da subito non soltanto lo sguardo, ma anche l'olfatto e tutti gli altri sensi di ogni visitatore che arriva. Questo il primo impatto per chiunque. Occorre poi lasciarsi accogliere e accompagnare con fiducia e pazienza da queste persone per accorgersi, nello stesso tempo, di quanto amore e ospitalità si trovino anche qui. La prima, plausibile reazione, istintiva per chiunque, sarebbe quella di ipotizzare quali soluzioni andrebbero adottate per 'strappare' queste famiglie (specialmente i loro figli) dalla morsa della miseria e del degrado morale, per offrire loro una vita migliore.
Vivendo dentro questa realtà da qualche giorno e orientato a rimanervi ben più a lungo, posso constatare che le cose non sono semplici come appaiono all'osservatore esterno. E' ancora troppo presto per avanzare analisi e proporre rimedi alla condizione di degrado umano di questa 'periferia dell'umanità', tuttavia i dipinti di Velasco mi ricordano che è possibile avvicinarsi alle vite di queste persone, conoscerle, comprenderne le dinamiche e provare a lenirne le sofferenze, mettendo a loro servizio quanto di buono ciascuno di noi ha da offrire: chi il talento dell'artista, chi la preghiera e la testimonianza di fede. 

Attraverso le sue opere, Velasco ha avuto l'ispirazione di fare incontrare le croci di questi ragazzi di strada e il proprio calvario personale, dato dalla malattia, con la misericordia e la potenza guaritrice di Gesù. Penso che, attraverso l'arte, Velasco sia riuscito a mettersi davanti alla realtà della croce senza fuggire o senza soccombere, salvandosi dall'illusione che questa possa essere rimossa solo attraverso azioni materiali. Di fatto, la presenta al suo pubblico con crudo realismo, ma anche con religioso rispetto, evitando di farne materiale da gossip o da denuncia aggressiva. Attraverso le sue tele riesce a pungolare le coscienze, le sollecita ad adoperarsi nel fare qualcosa di concreto in favore degli ultimi. Penso infine che faccia intuire quanto queste persone siano care a Dio e che un giorno proprio loro, come dice il Vangelo, ci ospiteranno nelle dimore del cielo. Per queste ragioni affermo che servono modalità 'illuminate, sapienti e rispettose' per incontrare e aiutare queste 'persone crocifisse'.
Let there be peace on earth

Fortunatamente, qui trovo molte iniziative caritative rivolte a cure materiali: all'alimentazione, alle cure sanitarie, alla distribuzione di abiti, aiuti nel collocamento lavorativo, progetti per il trasferimento in nuove abitazioni, adozioni a distanza e borse di studio, ecc., così come sforzi per dare istruzione alle persone più semplici o ignoranti, a cominciare dai bambini e dai giovani. Grazie a Dio, c'è una rilevante presenza di cristiani e, tra questi, di catechisti, di suore e di preti, che dedicano la loro vita al tentativo di formare delle coscienze cristiane, per condividere il Vangelo e celebrare i Sacramenti e donare amicizia sincera a chiunque lo desideri. Solo attraverso una sapiente sintesi di tutte queste dimensioni, senza escluderne nessuna, è possibile trovare strategie utili ad aiutare le persone che sono desiderose di uscire dalla miseria e dal degrado umano estremi.


Commenti

  1. grazie per questo bellissimo articolo. Grazie per condividere la tua esperienza


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